GIORGIO CULASSO
Ceramista
RAKU - RAKU NUDO
Tecnica di origine Giapponese risalente al XVI secolo, usata per la creazione di oggetti destinati alla cerimonia del tè, rinnovata e reinventata in occidente negli ultimi decenni. È un modo di fare ceramica dove inventiva e improvvisazione sono la regola; il fascino sta infatti nella libertá da qualsiasi vincolo canonico, potendo il ceramista intervenire sull'oggetto direttamente estraendolo dal forno quando ancora incandescente. Produce effetti di annerimento nelle zone prive di smalto e all’interno dei craquelé causati dallo shock termico, e variazioni di colore ed effetti metallici nelle zone smaltate. L’oggetto dopo essere stato decorato e messo a cottura, viene trasportato ancora incandescente dall’atmosfera ossidante del forno ad un’atmosfera resa riducente (assenza di ossigeno) mediante l’affumicamento in recipienti metallici colmi di materiali infiammabili quali segatura, paglia, foglie secche... Gli oggetti assumono colorazioni e craquelé spesso imprevedibili. Il raku non dà risultati costanti, è questa la sua bellezza, rendendo così assolutamente unica ed irripetibile ogni creazione. In questa tecnica i segni delle pinze sugli oggetti ed alcune piccole lesioni non sono da considerarsi difetti ma conseguenze di queste lavorazioni.
Il Naked Raku o Raku Nudo è una variante del raku tradizionale; il suo nome deriva dal fatto che la superficie finale dell’oggetto risulta priva di smalti, “nuda” appunto…La differenza di questa tecnica sta nell’utilizzare uno smalto che non aderisce all’oggetto ma agisce come barriera, impedendo alla carbonizzazione di penetrare l’argilla se non attraverso i craquelé causati dallo shock termico. Oggetti unici realizzati completamente a mano.
PIT FIRE
Si tratta di una tecnica di cottura che si riallaccia alle più primitive tradizioni di fare ceramica. L’oggetto viene modellato con la terra allo stato plastico ed eventualmente trattato con diversi strati di terra sigillata (antico metodo che sfrutta una parte dell’argilla estratta tramite una lunga decantazione e che conferisce una superficie lucida e morbida). Dopo una prima cottura che lo rende resistente, l’oggetto viene ricotto una seconda volta in una buca scavata nel terreno o semplicemente all’aria aperta, ricoprendolo con materiali organici quali segatura, alghe, foglie... e al tutto viene dato fuoco. Durante la cottura i combustibili a contatto con l’oggetto rilasceranno sulla superficie segni e colorazioni uniche sfruttando direttamente l’azione del fuoco. Ogni ceramista attraverso l’esperienza sviluppa le sue tecniche per controllare l’intensità e la distribuzione della colorazione preservando comunque l’imprevedibilità del risultato. Oggetti unici realizzati completamente a mano.
GIORGIO CULASSO - CERAMISTA
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